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Primo intervento: Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.

Il 25 novembre ricorre la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Le classi quinte sono invitate a partecipare a un momento di riflessione e approfondimento sul tema organizzato in istituto.

Si invitano inoltre tutti i Consigli di Classe a sottolineare l'importanza della giornata organizzando una attività per sensibilizzare i nostri studenti e le nostre studentesse sul tema.

Si riportano una serie di spunti che possono rappresentare uno spunto per avvicinare gli studenti all'argomento (il link aprirà la risorsa indicata).

  • La storia della giornata, in breve su wikipedia.
  • Cos’è la violenza contro le donne? Una pagina proposta da D.i.Re (Donne in Rete Contro la Violenza) semplice ed efficacissima per definire la violenza contro le donne nei suoi aspetti: fisica, sessuale, psicologica, economica.
  • La guerra contro le donne. Filmato (disponibile su YouTube) dell'intervento al festival di Internazionale a Ferrara intervengono: Rebecca Solnit, Urvashi Butalia, Chouchou Namegabe e Mona Eltahawy intervistate da Riccardo Iacona. L'articolo che lo accompagna lo potete trovare qui
  • La violenza sulle donne non è un’eccezione. Brano tratto da Amore e violenza (Bollati Boringhieri 2011), di Lea Melandri, saggista, scrittrice e giornalista italiana, una delle protagoniste del movimento delle donne. Lo trovate qui.
  • Istat e la sitazione in Italia. Quasi un terzo delle donne italiane ha subìto violenza fisica o sessuale nella sua vita è quanto emerge da un'analisi dell’Istituto nazionale di statistica.
  • Viva Vittoria. A Brescia: una splendida iniziativa, o meglio, un'opera d'arte relazionale condivisa. Per saperne di più il sito http://www.vivavittoria.it/ e la pagina facebook 
  • Una provocazione. in questo video Cynthia Kao immagina che cosa succederebbe se un uomo che denuncia il furto del suo computer venisse trattato come una donna che denuncia uno stupro. (Qui il video su YouTube, è in inglese)



Secondo intervento: 27 gennaio 2016, Giorno della memoria.

Anche quest'anno il nostro istituto celebra la giornata della memoria dedicandole attività didattiche particolari e proponendo momenti di riflessione in classe.

Per organizzare le attività sono qui fornite alcune risorse che potrebbero essere utili o fungere di stimolo per gli studenti. Chi volesse integrare questa piattaforma si senta libero di farlo, mandando una mail al sottoscritto.

Sarebbe interessante se con le classi si riuscisse a costruire un learning object da condividere con le altre classi della scuola e che potrebbe andare a costituire una libreria di stimoli sull'argomento da proporre, migliorare, integrare nel corso degli anni. 

Materiale per contestualizzare.

Per introdurre il Giorno della memoria e la sua origine propongo la pagina di wikipedia dedicata: sintetica ed efficace, propone già alcuni spunti per riflettere sul senso della giornata e sul tema de I giusti tra le nazioni.

Perché parlare della ShoahPerché parlare della shoah? E' il titolo di un articolo di Gad Lerner reperibile qui. Il giornalista parte dall'assunto che per molti, la Shoah è solo un capitolo di storia. Invece, specie in questa fase di crisi profonda, le voci delle vittime di quel genocidio possono insegnarci molte cose.




Sulla Shoah in Italia L'Espresso fornisce questostrumento piuttosto interessante: una cronologia dei rastrellamenti e delle deportazioni che fa parte dello Speciale Quell'Italia complice dell'Olocausto arricchito anche dalle mappe dei campi di concentramento in Italia  e dagli itinerari dei treni della morte.



Sempre rimanendo sul tema della Shoah in Italia l'articolo de ilPost.it intitolato Il rastrellamento del ghetto di Romaricostruisce i fatti che del 16 ottobre 1943: i nazisti portarono via dalle loro case più di mille ebrei e li mandarono nei campi di sterminio.

Infine, il sito rai.tv ha allestito una raccolta di materiali dedicata alla ricorrenza: la potete trovarequi.

Percorsi proposti.

I bambini e la shoah.

Arbeit macht frei

Ausmerzen

Tra il ’39 e il ’41 nella Germania Nazista, prima di altri, vennero uccisi decine di migliaia di tedeschi: erano bambini e persone adulte disabili o malati di mente, vite “indegne di essere vissute”. Aktion T4 (dall’indirizzo della sede operativa della struttura a Berlino, Tiergartenstrasse 4), il nome più noto per una vicenda poco conosciuta e letteralmente insabbiata per decenni dopo la guerra, è la realizzazione, drammaticamente efficiente, di un progetto di eliminazione del “diverso” e dell’”inutile”. Marco Paolini porta questi fatti sul palcoscenico e poi su LA7.
[qui il filmato integrale]


La testimonianza di Shlomo Venezia

Shlomo Venezia era stato ospite della nostra scuola alcuni anni fa. E' mancato nel 2012, ma le sue parole e la sua esperienza sono ancora vive e possono essere utili per comprendere quanto è avvenuto nei lager nazisti. Sulla piattaforma youtube sono disponibili molti suoi interventi.
[qui in un'intervista del 2000]



Terzo intervento: 10 febbraio 2016, Giorno del Ricordo.

Giorno del Ricordo

Pfo Toscana a Pola2.jpg Il Giorno del ricordo è una solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno. Istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92[1] essa vuole conservare e rinnovare «la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».

Al Giorno del ricordo è associato il rilascio di una medaglia commemorativa destinata ai parenti delle persone soppresse e infoibate in Istria, a Fiume, in Dalmazia o nelle province dell'attuale confine orientale dall'8 settembre 1943 al 10 febbraio 1947. Sono esclusi dal riconoscimento coloro che sono stati uccisi mentre facevano volontariamente parte di formazioni non a servizio dell'Italia. La data prescelta è il giorno in cui, nel 1947, fu firmato il trattato di pace che assegnava alla Jugoslavia l'Istria e la maggior parte della Venezia Giulia.

La pagina dedicata di Rai Cultura offre alcuni spunti audiovisivi di introduzione al tema e di approfondimento. Sono reperibili al link http://www.raistoria.rai.it/categorie/il-giorno-del-ricordo/1281/1/default.aspx .

Per una breve introduzione qui sotto riporto alcune informazioni reperite in un articolo del 2015 uscito su internazionale (http://www.internazionale.it/notizie/2015/02/10/giorno-del-ricordo-foibe).



Cosa sono le foibe

La prima ondata di violenza esplose dopo la firma dell’armistizio, l’8 settembre 1943: in Istria e in Dalmazia i partigiani jugoslavi si vendicarono contro i fascisti e gli italiani non comunisti. Li considerarono nemici del popolo: torturarono e gettarono nelle foibe (le fenditure carsiche usate come discariche) circa un migliaio di persone.
La violenza aumentò nella primavera del 1945: alla fine della seconda guerra mondiale l’esercito jugoslavo occupò Trieste e l’Istria (fino ad allora territorio italiano) per riconquistare i territori che, alla fine della prima guerra mondiale, erano stati negati alla Jugoslavia.
 - Tra il maggio e il giugno del 1945 migliaia di italiani abitanti dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia furono obbligati a lasciare la loro terra. Altri furono uccisi dai partigiani di Tito, gettati nelle foibe o deportati nei campi sloveni e croati. Secondo alcune fonti le vittime furono tra le quattromila e le seimila, per altre diecimila: ex fascisti, collaborazionisti e repubblichini, ma anche partigiani che non accettavano l’invasione jugoslava e normali cittadini. In Istria sono state trovate più di 1.700 foibe.
Uno dei principali monumenti alle vittime si trova a Basovizza, alle porte di Trieste. Qui è stata trovata una foiba che in realtà era il pozzo di una miniera di carbone che, scavata nella roccia agli inizi del novecento, fu poi abbandonata. Vi sono state gettate almeno 2.500 persone nei 45 giorni dal 1 maggio al 15 giugno 1945.
A Gorizia, Trieste e Pola le violenze cessarono solo con la sostituzione dell’amministrazione jugoslava con quella degli alleati, il 12 giugno 1945. Per nove anni Trieste rimase sotto il controllo di un governo militare alleato (americano e britannico).
Il 10 febbraio 1947 il trattato di Parigi assegnò alla Jugoslavia le province di Pola, Fiume, Zara e parte dei territori di Trieste e di Gorizia. Dal 1943 al 1947 furono almeno 250mila gli esuli italiani.
Solo nell’ottobre del 1954 l’Italia prese il pieno controllo di Trieste, lasciando l’Istria all’amministrazione jugoslava.
Dal 2005 la giornata del 10 febbraio è dedicata alla commemorazione delle foibe e del successivo esodo forzato della popolazione italiana.